Chi detiene il debito pubblico italiano?
Nel 2021 stanno proseguendo gli acquisti di titoli del debito pubblico dei paesi dell’area euro da parte della Banca Centrale Europea (BCE) tramite due programmi: l’Asset Purchase Program (APP), avviato nel 2014 – nell’ambito del quale il Public Sector Purchase Program (PSPP) è destinato al settore pubblico – e il Pandemic Emergency Purchase Program (PEPP), avviato nel marzo del 2020 e quasi interamente dedicato all’acquisto di titoli di stato.
Quanto debito pubblico italiano acquista la BCE?
Attraverso questi programmi, nei primi nove mesi del 2021 la BCE ha acquistato titoli del debito italiano per 122 miliardi. Nell’ultimo trimestre, si stima che ne acquisterà, soprattutto attraverso la Banca d’Italia, circa 37 miliardi, per un totale di 159 miliardi nel 2021. La BCE coprirebbe così il 95 per cento del deficit del 2021, che la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza stima in 167 miliardi. Nel 2020 erano stati acquistati titoli per 175 miliardi, coprendo più che interamente il deficit di quell’anno (159 miliardi).
Oltre ai nuovi acquisti, la BCE continua a rinnovare i titoli già detenuti che giungono in scadenza: circa 73 miliardi per il 2021. Complessivamente, la BCE dovrebbe quindi coprire il 46 per cento del fabbisogno lordo di finanziamento (ossia del totale dei titoli emessi per finanziare il deficit e rifinanziare i titoli in scadenza), stimato in circa 500 miliardi.
A fine anno, la BCE e le altre istituzioni europee
dovrebbero detenere debito pubblico per il 43 per cento del Pil, quasi il doppio che nel 2019. Si tratta del 27,7 per cento del debito italiano. Di conseguenza, si riduce l’ammontare del debito detenuto dai mercati finanziari, che in termini assoluti passa da 2.010 miliardi nel 2019 a 1.975 nel 2021. Ciò ha contribuito alla riduzione dei tassi di rendimento richiesti dagli investitori: il rendimento medio sui BTP decennali è sceso dall’1,97 per cento del 2019 allo 0,73 per cento del 2021.