Quali sono i paradisi fiscali in Europa
Per permettere un efficiente funzionamento del mercato comune l’Unione Europea ha armonizzato diversi aspetti della tassazione dei consumi e della raccolta dei capitali. Forti differenze invece rimangono nella tassazione dei redditi, in particolare in quella dei redditi delle società sulle quali alcuni paesi impongono regimi più accomodanti rispetto ad altri. Ciò consente ad alcuni Paesi di praticare regimi di tassazione particolarmente favorevoli. La Commissione li classifica come “paesi fiscalmente aggressivi”, ma questo non ha nessuna conseguenza pratica, se non attraverso un generico processo di “name and shame”.
Si tratta di Olanda, Cipro, Malta, Ungheria, Lussemburgo e Irlanda.
I benefici concessi alle società da questi paesi prendono diverse forme:
- L’aliquota di tassazione societaria può essere molto bassa: Cipro e Irlanda hanno un’aliquota del 13 per cento e l’Ungheria del 9 per cento. Si consideri che Italia, Francia e Germania hanno aliquote rispettivamente del 28, 34 e 30 per cento;
- Trattamenti specifici (tax ruling) possono essere accordati alle multinazionali. Si tratta di lettere di patronage tramite le quali una multinazionale concorda con un paese il trattamento fiscale da ricevere per un certo periodo. Negli ultimi anni molti tax ruling sono finiti sotto indagine da parte della Commissione Europea come nei casi di Starbucks per l’Olanda, di FCA per il Lussemburgo e il più noto caso di Apple per l’Irlanda, dove quest’ultima faceva pagare all’azienda di Cupertino solo lo 0,005 per cento degli utili registrati nel 2014;
- Le deduzioni possono ridurre la base imponibile e le detrazioni possono ridurre le tasse effettivamente dovute. Secondo alcuni lo studi le aliquote statutarie che ogni paese dichiara in alcuni casi differiscono fortemente dall’aliquota realmente applicata per effetti di deduzioni, detrazioni, e applicazione dei tax ruling. I Paesi piccoli sono quelli che riducono maggiormente le aliquote, a volte azzerandole;
- La tassazione può essere ridotta tramite trattati stipulati con altri Stati che, nel tentativo di evitare doppie tassazioni, finiscono per non applicarne alcuna
In presenza di forti differenze nelle aliquote effettive di tassazione, è forte l’incentivo a spostare artificialmente i profitti nei Paesi a bassa tassazione attraverso pianificazioni fiscali aggressive (vere e proprie pratiche di elusione) da parte delle multinazionali, per esempio usando pratiche di “transfer pricing” (transazioni all’interno di un gruppo multinazionali a prezzi fittizi). Queste pratiche sono poi facilitate dalla possibilità che alcuni Paesi danno, per esempio Malta, nel concedere la residenza fiscale senza che vi sia una reale attività economica nel Paese.