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Il PNRR e le riforme

In Italia il dibattito pubblico sul PNRR e l’azione di governo si sono concentrati sul tema degli investimenti, anche se nelle intenzioni iniziali degli estensori del piano (il Governo italiano e la Commissione europea) il cuore del PNRR avrebbe dovuto essere rappresentato da riforme in grado di aumentare il potenziale di crescita dell’economia italiana, oltre che di realizzare, assieme agli investimenti, le due grandi transizioni (ecologica e digitale) previste per tutti i Paesi europei.

Le principali evidenze

In totale il PNRR prevede 63 riforme suddivise a loro volta in 156 sottopunti (ossia milestone e target). Attualmente di questi 156 sottopunti:
73 sono classificati come “conseguiti”
30 sono “in corso”
53 sono “da avviare”.
Valutare lo stato di attuazione di tutte le riforme è esercizio molto complesso.

Considerazioni

La maggior parte delle riforme del PNRR sono per ora solo sulla carta, nel senso che mancano ancora i decreti attuativi o gli atti amministrativi necessari a rendere effettivi i cambiamenti. Gli obiettivi più cogenti sono quelli quantitativi (riduzione degli arretrati nella giustizia civile e penale, riduzione dell’evasione fiscale, etc.) e questi obiettivi sono collocati nell’ultima parte del percorso di attuazione del PNRR, dal 2024 al 2026. Ciò rende difficile effettuare una valutazione affidabile dello stato di attuazione delle riforme.
Va però osservato che molti degli obiettivi quantitativi dovrebbero risultare già in corso di attuazione e invece vengono classificati come “da avviare”, il che rende difficile credere che tali obiettivi possano davvero essere raggiunti in tempo.
Molte riforme del PNRR sono suscettibili di diverse interpretazioni a secondo della volontà politica dei governi. Per esempio, la riforma del pubblico impiego, la riforma della carriera degli insegnanti o la riduzione dell’evasione fiscale sono tutti obiettivi che hanno enormi potenzialità dal punto di vista del cambiamento strutturale del sistema Paese. Si è però visto, relativamente a questi esempi, che sono possibili interpretazioni minimali che non produrrebbero effetti significativi sui grandi obiettivi del PNRR e, in particolare, sul potenziale di crescita dell’economia italiana.

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